A san Giovanni in Laterano abbiamo Baldo Reina e Renato Tarantelli che continuano a siglare contratti all'insaputa di coloro che dovrebbero occuparsene nella trasparenza. Saltano le teste degli economi, saltano le teste di tutti coloro che non sono nella "cerchia di Bracco Baldo".
Nel Palazzo Apostolico in Vaticano, invece, abbiamo Papa Francesco che governa la Chiesa a suon di amicizie e umori mattutini. Ed è così che ci ritroviamo al Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita un vescovo che sarà "segretario aggiunto" di un laico, silurato dall'ordine religioso dove era andato a bussare. Questa è la Chiesa sinodale, i laici conquistano poltrone come in politica e i chierici serviranno il caffè.
Prima Francesco aveva silurato Daniele Libanori, poi il suo Cardinale Vicario ed ora uno degli ausiliari ritenuti "vicini a De Donatis". Come aveva spiegato Silere non possum le spedizioni non sarebbero tardate ad arrivare. La Sala Stampa della Santa Sede annuncia: "Il Santo Padre ha nominato Segretario Aggiunto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita Sua Eccellenza Reverendissima Monsignore Dario Gervasi, finora Vescovo Ausiliare e Direttore dell’Ufficio per la Pastorale Familiare della Diocesi di Roma". Gervasi era stato scelto nel 2020 come vescovo ausiliare dopo aver creato una serie di problemi nella Parrocchia Risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo. Si tratta di un bravo prete che però non aveva neppure la capacità di dire di no alle numerose persone che tentavano di approfittarsi di lui in parrocchia (senza tetto, cercatori di soldi, ecc..). Uno dei tanti preti che vengono eletti all'episcopato da Papa Francesco senza valutare le reali capacità di governo che un vescovo dovrebbe avere. La grande colpa, però, al momento è quella di non essersi schierato con Baldo. E dopo solo 4 anni anche Gervasi fa le valigie. Ed ora approda in un Dicastero dove il prefetto, il quale non si decide a lasciare la presa, aveva detto che non voleva più chierici. Del resto, Farrel ha visto anche troppi chierici negli anni in cui ha coperto McCarrick come suo vicario, perché continuare a vederne altri qui in Vaticano?
Infine, a coloro che da settimane si stanno domandando come mai il presule agrigentino, terra di grandi conquiste, abbia scelto di farsi chiamare Baldo anche nel canone della Messa, risponde lui stesso: «Altrimenti tutti sbagliano e mi chiamano Baldassarre con l'accentazione sbagliata». Eh, i grandi problemi della Chiesa....