Mgr. Wolfgang Haas ends his ministry as archbishop at the age of 75. An apostolic administrator is appointed in Vaduz.

Mercoledì 20 settembre 2023 S.E.R. Mons. Wolfgang Haas, Arcivescovo di Vaduz (Liechtenstein) ha annunciato alla sua chiesa che il suo mandato episcopale, dopo 26 anni, è terminato. Il Santo Padre Francesco ha scelto di nominare S.E.R. Mons. Benno Elbs quale amministratore apostolico sede vacante et ad nutum Sanctae Sedis. 

Tale scelta è particolarmente preoccupante in quanto il prelato è austriaco ed è già vescovo della limitrofa diocesi di Feldkirch che si trova in Austria, appunto. Come è noto il principato del Liechtenstein ha solo questa diocesi che è particolarmente cara al principe Giovanni Adamo II e al suo erede Luigi. Il principato gode di una comunità cattolica che è la maggioranza.

Per tale motivo è assolutamente necessario che il Pontefice nomini un successore di Haas che porti avanti il suo prezioso lavoro.

Liechtenstein e Santa Sede 

In passato il Principato faceva parte della diocesi di Coira, una chiesa presente in Svizzera ed immediatamente soggetta alla Santa Sede. Il 28 agosto 1985 la Santa Sede e il Principato del Liechtenstein strinsero ufficialmente rapporti diplomatici. Al nunzio in Svizzera venne affidata ufficialmente anche la cura dei rapporti diplomatici con il Liechtenstein. Oggi S.E.R. Mons. Martin Krebs è il nunzio.

Pochi giorni dopo la conclusione degli accordi, l'8 settembre 1985, San Giovanni Paolo II si recò in visita nel Principato e fu il primo pontefice a farlo.

Fu sempre il papa polacco ad erigere l'arcidiocesi di Vaduz nel 1997, proprio per via delle buone relazioni diplomatiche che nel frattempo erano state coltivate, e nominò quale primo vescovo proprio Wolfgang Haas.

Il calvario di un vescovo cattolico

Il ministero episcopale di Wolfgang Haas iniziò con grave pregiudizio per via di quella parte di fedeli e di clero che vive in Svizzera e di cattolico non ha assolutamente nulla. Haas ha sempre goduto della stima dei pontefici che ha servito con dedizione e devozione. Giovanni Paolo II, il quale oggi siamo abituati a vedere descritto come "il bonaccione della GMG", era, invece, un uomo di governo e non aveva paura a prendere decisioni dure verso chi minava l'unità della Chiesa e la dottrina. Difatti, nel 1988 nominò Haas quale coadiutore della diocesi di Coira nonostante vi fossero i laici prepotenti che non lo volevano perchè ritenuto "troppo cattolico". Il clero, poi, lo rifiutò sin dall'inizio perchè il suo nome non figurava nella terna presentata a Roma e tradizione voleva che il Pontefice "tirasse su" l'ordinario di Coira da quella lista. 

Wojtyła, però, disse chiaramente che quelle proposte erano inaccettabili perchè quei presuli non potevano essere teologicamente definiti cattolici. Nonostante ci furono numerose proteste, il santo papa non si intimorì e disse di ordinare Haas a porte chiuse in cattedrale. Quando il Papa accettò le dimissioni di Vonderach (ordinario di Coira), il 22 maggio 1990, Haas gli succedette.

Un gruppetto di laici arroganti tentò addirittura di negare ad Haas l'ingresso nella cattedrale di Coira il 17 giugno 1990. Per comprendere la situazione verso la quale ci stiamo dirigendo grazie al Sinodo sulla Sinodalità, bisogna ricordare che alcuni cantoni si rifiutarono di versare i contributi economici nelle casse della diocesi. Il pensiero di questi laici è: "Non sei come voglio io, non ti faccio vivere". 

Nel 1991 Haas prese, giustamente, la decisione di far studiare nello studio teologico del seminario solo i seminaristi. Apriti cielo, ovviamente i laici hanno fatto una gazzarra.

L'arcivescovo ha servito fedelmente la chiesa del Liechtenstein ed ora termina il suo mandato annunciando che vuole vivere una vita di preghiera e riservatezza.

Gänswein e Vaduz

Con la morte di Benedetto XVI, Papa Francesco ha iniziato a "battere i piedi" ed ha fatto di tutto perchè l'arcivescovo Gänswein lasciasse questo Stato. Una delle idee iniziali fu proprio la possibilità di succedere ad Haas in Liechtenstein. Tale scelta sarebbe stata certamente più consona rispetto a quella attuale. In Liechtenstein si parla il tedesco e Gänswein avrebbe potuto svolgere il suo ministero episcopale. 

Del resto, anche questa vicenda ci ricorda come i pontefici precedenti fossero ben diversi da Papa Francesco, l'uomo della misericordia. Giovanni Paolo II approfittò dell'evoluzione dei rapporti diplomatici con il Principato per dare ad Haas una realtà in cui svolgere il suo ministero, Francesco, invece, ti sbatte nello sgabuzzino.

Bergoglio non ha ancora deciso cosa fare con Vaduz ma se non nominerà un successore di Haas o, addirittura, sopprimerà l'arcidiocesi, questo sarà un vero e propio problema diplomatico. Sarebbe il primo caso nella storia in cui una nazione cattolica viene privata di una diocesi già esistente. 

F.P.

Silere non possum

LETTERA DI S.E.R. MONS. WOLFGANG HAAS ALLA DIOCESI 

"Ora rendete grazie, tutti voi, con il cuore, la bocca e le mani, a Dio che fa grandi cose per noi e per tutti noi; che ci ha fatto innumerevoli cose buone nel corpo e nell'anima dalla prima infanzia fino ad ora".

Metto questa prima strofa di un inno noto e popolare all'inizio delle mie parole di ringraziamento e di commiato per il mio pensionamento come Arcivescovo di Vaduz. Lo faccio perché il mio primo ringraziamento è dovuto al Dio Trino, per la cui grazia sono ciò che sono. In secondo luogo, mi sta a cuore esprimere la mia più sentita gratitudine a tutti coloro che mi sono stati fedelmente accanto nei tanti anni di ministero pastorale nell'arcidiocesi di Vaduz che mi sono stati affidati e che mi sono sempre stati di aiuto nell'esercizio del mio ufficio per la gloria di Dio e la salvezza delle anime.

Il mio sentito ringraziamento va ai miei confratelli nel sacerdozio, ai membri delle congregazioni religiose, agli impiegati ecclesiastici nel laicato, ai partecipanti alle commissioni e alle istituzioni ecclesiastiche. Con spirito cristiano, molti hanno partecipato volentieri e gratuitamente alla vita della Chiesa in questo Paese attraverso speciali iniziative pastorali e attività sociali e caritative. Non voglio dimenticare coloro che hanno accompagnato e sostenuto il mio lavoro episcopale con le loro preghiere e la loro dedizione sacrificale, oltre che con l'aiuto materiale. Solo Dio sa quanto bene è stato fatto, anche in segreto, attraverso la vita cristiana di tutti i giorni nei 25 anni di esistenza della nostra arcidiocesi. Possa il Datore di tutti i doni ricompensare riccamente tutto ciò che hanno fatto per costruire ed espandere la nostra Chiesa locale. Io dico semplicemente: Dio vi benedica in eterno! Guardando al mio mandato episcopale, sono ben consapevole delle mie personali inadeguatezze, anzi di molte mancanze e limiti. Affido umilmente e fiduciosamente il giudizio su di essi alla misericordia del giusto Giudice Eterno. Con la coscienza pulita, posso dire che non ho voluto deliberatamente fare del male a nessuno. Forse a volte non mi sono reso conto che questa o quella parola o comportamento avrebbero potuto ferire. Tuttavia, chiedo l'indulgenza e il perdono di tutti coloro che hanno vissuto o provato queste cose. Ora non mi resta che assicurare a tutti la mia solidarietà nella preghiera e soprattutto nella celebrazione della Santa Messa, che diventerà un compito ancora più importante per me in futuro, dato che vorrei trascorrere gli anni del mio pensionamento in una maggiore clausura monastica. Questo mi offre maggiori possibilità di continuare a chiedere la benedizione di Dio e l'assistenza speciale di Maria, la principale patrona della nostra arcidiocesi. L'ho promesso anche all'Amministratore Apostolico nominato dal Papa, Mons. Benno Elbs, al quale auguro un'accoglienza favorevole e un buon successo della sua missione in questo Paese. Insieme vogliamo pregare con fervore per una sostituzione gradita a Dio della cattedra arcivescovile vacante di Vaduz. Concludo con la seconda strofa dell'inno citato all'inizio: "Il Dio sempre ricco ci dia nella nostra vita un cuore sempre lieto e una nobile pace, ci conservi continuamente nella sua grazia e ci liberi da ogni angoscia qui e là". Con sentiti ringraziamenti e benedizioni

Schellenberg, 20 settembre 2023 Wolfgang Haas Arcivescovo emerito di Vaduz