Il Dicastero per la Dottrina della Fede, riunitosi il 4 luglio 2024, ha emesso il decreto penale 194/2024 con il quale ha dichiarato che S.E.R. Mons. Carlo Maria Viganò è incorso nella pena della scomunica Latae Sententiae perchè colpevole del delitto riservato di scisma (ex can. 1364 CJC). 

Nel decreto, notificato all'imputato il 5 luglio 2024, il Dicastero avverte, inoltre, che, a norma del can. 1364 § 2 CIC, se lo richiederà la prolungata contumacia o la gravità dello scandalo, potrà essere punito con altre pene, non esclusa al dimissione dallo stato clericale". 

Il Dicastero, il 5 luglio, ha emesso il seguente comunicato: «In data 4 luglio 2024, il Congresso del Dicastero per la Dottrina della Fede si è riunito per concludere il Processo penale extragiudiziale ex can. 1720 CIC a carico di S.E.R. Mons. Carlo Maria VIGANÒ, Arcivescovo titolare di Ulpiana, accusato del delitto riservato di scisma (cann. 751 e 1364 CIC; art. 2 SST).

Sono note le sue affermazioni pubbliche dalle quali risulta il rifiuto di riconoscere e sottomettersi al Sommo Pontefice, della comunione con i membri della Chiesa a lui soggetti e della legittimità e dell’autorità magisteriale del Concilio Ecumenico Vaticano II.

All’esito del processo penale, S.E.R. Mons. Carlo Maria Viganò è stato riconosciuto colpevole del delitto riservato di scisma.

Il Dicastero ha dichiarato la scomunica latae sententiae ex can. 1364 § 1 CIC.

La rimozione della censura in questi casi è riservata alla Sede Apostolica.

Questa decisione è stata comunicata a S.E.R. Mons. Viganò in data 5 luglio 2024»