Pope Francis appointed the supervisory commission for the vicariate of Rome

Mentre il Vicegerente Baldo Reina convoca i presbiteri della diocesi di Roma per “illustrare” la nuova Costituzione Apostolica In Ecclesiarum Communione, il Pontefice decide a tavolino quale dovrà essere il futuro della sua diocesi.

Come avevamo spiegato nell’articolo in cui presentavamo la nuova Costituzione, il Papa ha introdotto, all’articolo 31, “una Commissione Indipendente di Vigilanza, con un proprio Regolamento da me approvato, composta da sei membri, da me nominati, di attestata competenza legale, civile e canonica, finanziaria e amministrativa, al di fuori di possibili conflitti di interesse, per la durata di un triennio, che una volta l’anno relazioni a me dopo essersi riunita a cadenza mensile, e aver verificato l’andamento amministrativo, economico e di lavoro del Vicariato. I membri della Commissione potranno essere riconfermati per un solo altro mandato, anche consecutivo”. 

In sostanza, il Papa tiene sotto commissariamento perenne la sua diocesi e lo fa con i laici. C’è da dire che, almeno questa volta, Francesco ha scelto di farlo alla luce del sole. Negli anni passati, invece, ha sempre scelto di mettere “suoi uomini” a fare da vedetta ma senza alcuna previsione normativa. Stiamo facendo passi avanti.

Oggi, Bergoglio ha nominato i sei membri “fidatissimi”. Nei giorni scorsi, invece, il vescovo Reina è corso ai ripari. Infatti, Silere non possum aveva denunciato le iniziative “del tutto personali” di alcuni vescovi di settore che stavano procedendo ad illustrare una Costituzione che neppure loro hanno capito. Reina, quindi, ha scelto di convocare tutti i presbiteri il 02 marzo 2023 per illustrare la Costituzione Apostolica. Ad intervenire sarà Gianfranco Ghirlanda, il gesuita che non ha ben chiaro cosa sia il canone 129 del Codice di Diritto Canonico.

La commissione di vigilanza

Qualche porporato, a buona ragione, ha commentato: “Faranno la fine della Segreteria per l’economia”. Sì, perché l’aria che tira sembra proprio quella. Francesco crea commissioni definendole “indipendenti” ma non si capisce indipendenti da chi e da che cosa. Un giorno firma un rescritto, il giorno dopo ne firma un altro, il quale dice il contrario del primo.

Questa volta, però, il Papa ha scelto di risolvere qualunque problema: via il clero. Nella commissione, nominata questa mattina dal Pontefice stesso, non vi è traccia alcuna di un sacerdote o un vescovo. Nulla. In sostanza Francesco sta continuando a fomentare quell’idea malsana: “il clero è corrotto, i laici no”. Peggio ancora, qualcuno potrebbe pensare di dover vigilare sull’attività dei preti perché incapaci di agire da soli. Francesco ha anche emanato il Regolamento della Commissione Indipendente di Vigilanza del Vicariato di Roma.

Possibile che non ci siano presbiteri o vescovi “di attestata competenza legale, civile e canonica, finanziaria e amministrativa, al di fuori di possibili conflitti di interesse”? Una cosa è certa, queste persone sono una “longa manus” del cerchio magico che guida questo Pontificato. Basta leggere i curriculum vitae di questi “esimi professori” per comprendere che non hanno alcuna esperienza all’interno di realtà complesse come il Vicariato di Roma. Certo, sicuramente sono fidatissimi di personaggi che abbiamo fatto l’errore di ordinare dopo “grandi esperienze nel mondo”Sono quei famosi soggetti che, dopo aver visto che nella società non avrebbero avuto grande spazio e avrebbero dovuto fare la gavetta nelle aule dei tribunali, sono venute a riposarsi e a riscuoter cassa nella Chiesa Cattolica. Del resto, questa situazione l’abbiamo voluta e ora ce la teniamo. Emblematico che, in tutte le grandi esperienze di alcuni di questi “membri”, emerga la loro appartenenza a “Villa Nazareth”. Ancora una volta, quindi, Francesco pesca dal fortino di Achille Silvestrini per “vigilare” sulle casse di Santa Romana Chiesa.

Da dove nasce l'odio verso il clero?

L'esaltazione dei laici è divenuto un feticcio di chi ha covato, in tutti questi anni, un odio verso i propri confratelli. Se ci sono pedofili nella Chiesa, questi sono tutti presbiteri. Ma come è possibile? Perché, quando si fanno questi famosi report, nessuno volge lo sguardo a monasteri femminili o ai "laici impegnati". Non facendo ricerca, non si ottengono risultati. Eppure, tutti quei soggetti che abusano dei propri figli, sono padri e madri di famiglia, i quali frequentano la parrocchia. 

Se ci sono corrotti e ladri nella Chiesa, questi sono presbiteri. Eppure quanti laici sono a capo di realtà come le Caritas, gli oratori, ecc.. Tutte realtà dove si gestisce denaro. Sono presbiteri coloro che rubano? Sono sacerdoti coloro che assumono "amici e parenti"? Non funziona proprio così. Il problema è molto più profondo e complesso. Se una persona abusa del suo potere, lo fa perché è un essere umano, non in qualità del proprio status. Sono numerose le parrocchie in cui vi sono dei veri e propri fortini di governo, addirittura di associazioni laicali. Persone che hanno in mano l'amministrazione stessa delle parrocchie e il presbitero non può metter mano sennò sono dolori. Focolarini, Neocatecumenali, Sant'Egidio, Nuovi Orizzonti, e quant'altro. Tutte realtà, peraltro, dove l'abuso di coscienza è all'ordine del giorno ma nessuno osa dire nulla perché a capo vi sono laici, non presbiteri. Sono numerosi i laici che in questo Stato si muovono "come se fossero padroni e sperperano denaro". 

Qui si parla di clericalismo ma, forse, sarebbe il caso di parlare di clerofobia. Forse Giovanni Paolo II non aveva tutti i torti ad essere prudente su determinate questioni, l'accusa di "pedofilia", come quella di omosessuale o corrotto, è divenuto un modo semplice per far fuori i nemici e lui lo sapeva bene.

In questi anni, però, è chiaro che il clero è divenuto il bersaglio facile di molti. Lo stesso Bergoglio non ha mai, tranne qualche rara eccezione, parole di gratitudine e rispetto per i presbiteri e i vescovi. Essendosi inimicato tutti, ora vira sui laici. Una domanda ce la siamo sempre posta: quando mai un capo di una azienda insulta i propri dipendenti? Sono innumerevoli gli interventi in cui il Papa ha offerto un ritratto del presbitero che è inquietante. Francesco, da bambino, ha avuto qualche brutta esperienza con qualche sacerdote? Perché, altrimenti, non si spiega.

L'esaltazione del laicato

"Non ci sono più preti", qualcuno dice. Nessuno risponde a questa problematica chiedendosi il perché. Perché non ci sono più preti? Coloro che c'erano li abbiamo mandati via, chi voleva servire la Chiesa lo abbiamo etichettato come "rigido" e di pregare per le vocazioni neanche per idea. Qualcuno non ha ancora capito che i laici non sono abili alla potestà di giurisdizione, possono solo cooperare. Il dettato del codice è molto chiaro e non può essere cambiato. Se qualche cardinale come Gianfranco Ghirlanda non ha chiaro cosa sia il codice, sarebbe il caso che si mettesse a studiare, ma una cosa deve essere chiara: la Chiesa non si governa a seconda dei propri feticci. 

Altra categoria di persone è proprio quella dei "laici prepotenti", ovvero coloro che ambiscono al potere. Defenestrati dalle strutture di formazione o accompagnati alla porta di diversi uffici, queste persone sono "velenose" e sputano fango su "Curia Romana", "Vescovi", "Preti", "Frati e suore".Se escono dalla porta, però, c'è sempre chi li fa rientrare dalla finestra e non si è risolto nulla.Queste persone non si accontentano della loro vita e si credono competenti in tutto. "Se tieni le ampolline alla destra dell'altare, loro ti dicono che vanno a sinistra", "Se compri un tappeto, ti dicono che sei spendaccione", "Se non compri il tappeto, ti dicono che sei rozzo", ecc... Gli esempi potrebbero essere infiniti.

Il team di esperti

Ora, chiediamoci come queste persone possano venire in Vicariato a spiegare come gestire il denaro, i lavoratori e amministrare il tutto. Inoltre, quali sono i criteri? Le aspettative del Papa? No, perché sembra che a Santa Marta si cambi spesso idea, quindi sarebbe un po' pericoloso.

Questo team di sei espertissimi, dovranno anche vigilare sul "conferimento degli incarichi professionali per la tutela legale". A chi verranno conferiti questi incarichi? Se ci fossero stati dei preti, sarebbero sicuramente corrotti e lo affiderebbero ad "amici e parenti". Questi professori, invece, sicuramente sorteggeranno i legali da un cilindro magico dove non vi saranno amici, giusto? 

Del resto, come rifiutare una succulenta opportunità come questa? Anche qui, infatti, questi laici sono ben pagati. Ricordate le assunzioni di Mauro Gambetti? Ecco, Francesco ha deciso che questi "espertissimi" percepiranno "una indennità annuale onnicomprensiva, commisurata al trattamento complessivo annuo previsto per il Livello X della Tabella Retributiva della Santa Sede, da corrispondere con cadenza trimestrale". Beh, che dire, i presbiteri facciano la fame ma i laici mangino per tutti.