Dal 2016, anno in cui Enzo Bianchi ha scelto di fare un passo indietro e dare alla comunità la possibilità di eleggere un nuovo priore, è stato scelto l'uomo più vicino a Bianchi, ovvero Luciano Manicardi. Si pensava, infatti, che potesse portare avanti lo spirito di Bose. Bianchi appoggiò pienamente questa elezione ed allo stesso tempo, per far si che il nuovo priore si sentisse libero di governare, lasciò la comunità monastica per circa 300 giorni e si recò a Bordighera per continuare la sua opera di scrittura e studio. Enzo Bianchi rimase in Liguria fino all'emergenza Covid-19 e gli venne offerto l'aiuto da parte di un confratello scelto, che veniva inviato a turno: Giovanni, Goffredo e Fabio.
Dal momento in cui Manicardi ha preso il posto di Bianchi, dalla comunità monastica di Bose sono andati via 31 tra fratelli e sorelle. Da quando il Pontefice ha disposto la visita canonica, i fratelli e le sorelle che hanno abbandonato la Comunità Monastica sono stati 21.
Ci si chiede: ma se Bianchi era troppo autoritario, così come Manicardi continua a dire in comunità in tutti i capitoli e consigli e ai superiori, perché durante il suo priorato la comunità era rigogliosa e aveva diversi ingressi? Come mai quando Bianchi guidava la comunità le attività di Bose erano numerose e partecipate?
Quando si guarda alle Vocazioni, si guarda ovviamente anche al carisma e all'attenzione che la stessa comunità dà a questo importante elemento della vita monastica, ovvero la sopravvivenza della stessa, il proprio futuro e la trasmissione dello spirito. È la manifestazione evidente dell'attenzione del Signore su quella particolare realtà.
Purtroppo però, i numeri sono destinati ancora a diminuire, in questi mesi altri fratelli hanno chiesto un periodo di distacco dalla comunità e presto se ne andranno anche dalle altre fraternità.
Il governo di Manicardi è stato autoritario e dispotico, gli ultimi risvolti confermano anche che sia stato punitivo. Dell'ira che Manicardi ha covato in questo tempo contro Enzo Bianchi ne è stata testimone anche una biblista e scrittrice italiana che si è recata a Bose, per conto del Santo Padre, e ha relazionato personalmente al pontefice.