A capo della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore avremmo potuto mettere Betty Curtis. La cantante, però, è tornata alla Casa del Padre da tempo e la scelta è ricaduta su Mons. Rolandas Makrickas. Il sacerdote lituano, ora premiato con il titolo personale di arcivescovo, era arrivato nella Basilica liberiana con il chiaro fine, richiesto dal Papa stesso, di smembrare il Capitolo e mettere mano sui soldi. “Soldi, soldi, soldi, quanti soldi Lodati siano soldi”, cantava Curtis.
L’attenzione ai soldi da parte di Makrickas è stata, oseremmo dire, viscerale. Dapprima con la scelta di portare nel chiostro della Basilica una gelateria senza fare alcun bando, come prevedeva la normativa vigente in questo Stato proprio per volere di Papa Francesco. Quando Silere non possum diede la notizia il Papa fece spallucce. I suoi sono esentati dalle leggi. Abbiamo assistito a scene vergognose di turisti che prendevano il gelato e poi accedevano in basilica con cono gocciolante.
Scelte abbastanza imbarazzanti soprattutto se si pensa alla grande attenzione per la liturgia che nella Basilica si è iniziata a dare da quando è arrivato, da Siracusa con furore, don Ivan Ricupero. Anzi, Monsignore, non sia mai. Anche questo è un ulteriore esempio di come funziona il metodo Francesco. Nel 2013 iniziò a dire che i titoli di Monsignore sarebbero stati eliminati, dati con parsimonia, ecc.… Tutte parole, sempre per citare un’altra cantante, che si sono dimostrate “neve al sole”. I titoli di Monsignore si sono sprecati in questo pontificato.
Un prete di 43 anni che da quando ha annusato l’aria romana non ha più voluto mettere piede nella sua diocesi di origine (Siracusa) al solo fine di stare a sgonnellare nelle Basiliche romane, viene nominato canonico della Basilica di Santa Maria Maggiore. Personaggi che mettono la talare paonazza nelle più svariate occasioni ma quando “sta arrivando il Papa a far visita alla Salus Populi Romani” si fanno trovare in prima fila con il clergyman. Sono 11 anni che Francesco parla di clericalismo, mondanità e altre stupidaggini varie ma non ha ancora spiegato come mai determinati soggetti sono tutti alla sua corte.
Il pontificato della povertà è quello che ci ha fatto perdere più soldi in assoluto. Certo, dopo undici anni possiamo dire di essere poveri, senza dubbio, con tutti i soldi che Papa Francesco ci ha fatto spendere siamo ormai indigenti. Makrickas in questi anni, prima come commissario ed ora come arciprete coadiutore, ha fatto spese enormi ed è dovuto ricorrere a qualunque mezzo per poter racimolare soldi. Prima la gelateria dentro la Basilica ed ora i maxi schermo che fanno pubblicità coprendo completamente alcune parti della Basilica e degli edifici annessi.
Certo, tutto è possibile perché siamo in territorio vaticano ma che immagine diamo alla gente? Era il pontificato della povertà ed ora sulla basilica “tanto cara al Papa” proiettiamo le pubblicità dei gelati? Beh, diciamo che siamo rimasti in argomento, da lì Makrickas non si smuove.
Ricupero, invece, ha fatto spendere un sacco di soldi per far montare una sede ed un ambone che non erano affatto necessari. Il siracusano, carico dei suoi molti studi poi, ha anche sbagliato le iscrizioni sul gradino della nuova sede. Fece scrivere: «Franciscus P.M.A.X.». La «P.» sta a significare Pontifex e «M.A.X.», nella testa di Ricupero, starebbe a significare Maximus. Il problema è che non dovrebbe essere inframmezzato da puntini.
Il Pontefice Massimo, però, ama circondarsi di queste persone che sono la dimostrazione di come “le prediche” bergogliane servano solo ad assuefare il popolo di Dio e a colpire i nemici. Se spendi tanti soldi, sei legati ai pizzi e alle bonete ma sei “amico di Santa Marta”, puoi anche metterti una cappamagna e andare per le vie di Roma di notte. Se spendi tanti soldi, sei legato ai pizzi e alle bonete ma sei “nemico di Santa Marta”, allora sei clericale e mondano e bisogna epurare!!
d.V.F.
Silere non possum